In oltre due mesi di campagna elettorale, la destra ha messo in campo un solo argomento: fermare una presunta invasione islamica. È bastato questo a occupare le prime pagine, a distogliere l’attenzione da tutto il resto.
Peccato che l’invasione non esista. La lista “straniera” raccoglierà poche centinaia di voti, mentre migliaia di stranieri sono già qui da anni – arrivati proprio sotto l’amministrazione della destra, che governa la città da quasi un decennio. Dicono di voler risolvere un problema che si sono limitati ad alimentare. Con le stesse promesse, da nove anni.
Noi, al contrario, abbiamo parlato della realtà.
Abbiamo iniziato dal lavoro. Monfalcone è la città con i salari più bassi della regione, e il sogno turistico si è sgonfiato con la crisi della crocieristica. Nessuna vera riconversione è stata messa in campo.
Abbiamo parlato di giovani. Decine di adolescenti crescono in strada, senza spazi, senza occasioni. Un disagio che c’è, si vede, si sente. E che, se esploderà, non lo si risolverà certo con una telecamera in più. Abbiamo proposto un grande progetto di educativa di strada. Ma sembra che i soldi siano tanti solo per alcuni temi.
Abbiamo parlato di cultura. Per noi non è un talk show sotto un tendone, ma qualcosa che si produce, si pratica, si fa vivere. Abbiamo ricordato cosa Monfalcone è stata e cosa potrebbe tornare a essere.
E ancora, abbiamo portato proposte serie: sulle comunità energetiche, sull’ambiente, sulla raccolta differenziata, sulle case popolari, sullo sviluppo di servizi per anziani e persone fragili, sul rilancio del commercio locale.
Potete leggerle, una per una, sul nostro sito, sono i nostri 10 progetti per la città https://www.monfalconecivicaesolidale.it/10-nuovi…/
In queste (quasi) dieci settimane abbiamo provato a darvi, non uno, ma almeno dieci motivi per votare Monfalcone Civica e Solidale. Per cambiare passo. Per Pacificare la Città. Per riportare senso, dialogo e idee in una città che troppo a lungo è stata schiacciata dal rancore.
Domenica è il grande giorno. Noi ci crediamo. Credeteci anche voi.
