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Tre domande a Cisint

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Mancano tre settimane. Chi si aspettava di riuscire a capire qualcosa di più di programmi e idee dei vari candidati non è stato accontentato. Ed ormai è chiaro che non lo sarà. Il Confronto tra i candidati, normale in tutto il mondo libero, non è possibile a Monfalcone, dove semplicemente Fasan non accetta sfidanti, convinto com’è di essere l’unico “autentico cittadino” e che gli altri candidati non siano degni, in barba a leggi e consuetudini. Un’idea distorta della democrazia, che fa a pugni con tutto quello in cui abbiamo sempre creduto. Peccato.

D’altra parte forse è stato sbagliato, fin dall’inizio, chiedere il confronto a Fasan. Probabilmente bisognerebbe chiederlo direttamente alla candidata sindac… Ops, alla candidata coapolista della Lega, con la sua propaganda capace di oscurare completamente il suo stesso candidato, fatta puntando su un unico tema: la presenza di una lista “islamica” ed il rischio di portare la Sharia al governo della città.

Un’idea astrusa, che fa a pugni con la matematica (non ci sono abbastanza elettori stranieri per poter eleggere più di uno o due consiglieri) ma cavalca la paura, in una città che in questi anni ha visto crescere, come mai prima, la presenza straniera senza che l’amministrazione cittadina sia stata in grado di proporre adeguate ricette, per promuovere convivenza, integrazione, coesione.

In pratica la Destra cerca di mettere elettoralmente a frutto il proprio più grande fallimento. Drammatico e grottesco.

Da parte nostra, se ne avessimo l’occasione, a Cisint domanderemmo che fine ha fatto l’emendamento “Centinaio”, con il quale si vantava di poter raddrizzare il Decreto Vergogna sull’Amianto. Forse era convinta che sarebbe bastato un annuncio per coprire un anno di tentennamenti ed indecisioni. A mesi di distanza però il Decreto Vergogna della Destra continua ad erogare milioni di euro alle aziende dichiarate colpevoli della morte dei lavoratori, a causa delle malattie asbesto correlate.

Le chiederemmo se si ricorda di quando lei stessa si scatenava contro la giunta Serracchiani, per difendere la sanità Monfalconese. Come mai non ha usato la stessa tenacia in questi anni con la giunta Leghista che governa la regione? Eppure in un periodo in cui i rischi di privatizzazione progressiva del Sistema Sanitario sono sotto gli occhi di tutti, ci pare di grande valore che la sua voce, proprio su questo tema, sia diventata afona.

Le chiederemmo perché si è vantata per anni (ed anche nell’ultimo programma) di essere contro il consumo di suolo, ma la sua amministrazione finirà per aver approvato la più grossa cementificazione degli ultimi anni, per costruire un Campus Scolastico in una zona periferica, agricola, mal servita. Lasciando vuoti edifici storici in pieno centro.

Abbiamo parlato ieri di queste e di altre cose in una bella iniziativa Sabato mattina, con Enrico Bullian e Gianpaolo Cuscunà , davanti a tante persone.

Cisint non c’era, così queste domande le giriamo ai cittadini, perché Monfalcone per tornare a crescere deve ritornare a parlare di Salute, di Scuola, di Territorio, di Futuro comune. Facciamolo, in queste tre settimane.

Alessandro Saullo