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Il paradosso di Venni

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L’organo gestore della Riserva Regionale della foce dell’Isonzo “Isola della Cona” ha emesso un ordinanza che vieta attività sportive all’interno dell’area protetta perché trattasi di oasi naturale, sito di elevato interesse comunitario, sito di biodiversità con la presenza di oltre trecento specie di animali sia stanziali che in transito.

Insomma un vero e proprio paradiso naturalistico della nostra regione che va sensatamente tutelato.

Un provvedimento legittimo e di buonsenso, perché proteggere questo tesoro ambientale a beneficio di tutti e per tutti è una scelta obbligata che guarda non solo al presente ma anche al nostro futuro ed a quello delle prossime generazioni.

E invece no! Per l’assessore uscente del nostro Comune Paolo Venni, da dichiarazioni rese al Piccolo, la scelta del gestore è una “eco-follia”, una sorta di punizione da parte dei Comuni limitrofi per il troppo sviluppo della spiaggia di Marina Julia, insomma una becera ripicca nei confronti dei migliori che più migliori non si può…

Siamo al paradosso, siamo davvero al mondo al contrario, di leghista memoria, la realtà completamente ribaltata, invece di tutelare gli ambienti dai delicati equilibri si preferisce essere permissivi con festanti surfisti e velisti da weekend, il tutto nel nome di un malinteso concetto di sviluppo del turismo.

I buoni sono i disturbatori degli equilibri ecologici ed i cattivi coloro che vorrebbero tutelata la tanto delicata biodiversità.

Come se la conservazione della natura non generasse attrattività e turismo.

Certamente va detto che il paradosso ecologico dell’assessore Venni è perfettamente coerente con la linea politica adottata in questi anni dalla Amministrazione comunale nei confronti del mandamento. Pochi rapporti con i comuni contermini, tutti basati sul braccio di ferro anziché sulla creazione di sinergie.

Un’amministrazione che crea il vuoto intorno a sé e si isola in una sorta di delirio di onnipotenza.

Ancora per quanto?

Tocca a noi, agli elettori scegliere se continuare su questa strada oppure credere in un “mondo migliore” e sostenibile.

“Difendere l’ambiente è un dovere verso la vita”