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SANITÀ PUBBLICA: DIRITTO O PRIVILEGIO?

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Oggi all’ospedale San Polo c’era molta gente, tutti di fretta, molti preoccupati. Un anziano, dopo aver tentato invano di prenotare una visita in tempi ragionevoli, ha commentato ironico: “Se prenoto oggi, il medico sarà in pensione quando arriva il mio turno!”

Uscendo, ha trovato i lavoratori in sciopero che distribuivano volantini. Ne ha preso uno e lo ha letto mentre aspettava l’autobus: nella Sanità Isontina (Gorizia e Monfalcone) mancano 100 infermieri, 30 operatori socio sanitari/OSS, 10 tecnici di radiologia, 20 amministrativi, 10 fisioterapisti , 15 tra dietisti e logopedisti, 5 assistenti sanitari, 10 tecnici di laboratorio e autisti soccorritori.

Ha pensato: “La sanità dovrebbe essere un diritto, non un privilegio!”. Tornato a casa, ha acceso la TV. Notizie sulla serata di Sanremo, sull’elezione dei giudici costituzionali e sull’indice glicemico del riso, gran partita della Triestina. Per la sanità? Silenzio.

Non è un problema. Se hai soldi ti puoi far visitare privatamente in tempi brevi, altrimenti aspetti o anche rinunci alle cure.

Poi ci si chiede perché la gente non va a votare.